Emanuela incontra A. Lo Faro

Andrea Lo Faro è uno dei collaboratori fondamentali del circuito Club del Miglio: si occupa del sito internet e le foto sue e della moglie diventano un bel ricordo per i partecipanti alle gare del circuito.  Atleta del G.S. Zeloforamagno, ha iniziato a correre a quarantadue anni. Prima per lui la corsa era concepita solo se vi era la presenza di un pallone e negli sport di squadra.

Qual è la tua distanza preferita?

Dalla prima “tapasciata” corsa a Vignate nell’ottobre 2012, non ho ancora capito quale sia la mia distanza preferita. A seconda della stagione e dalla stato di forma, condizionato da alcuni infortuni con il conseguente recupero, mi piace spaziare dagli 800m fino alla Maratona. Mi definisco un mezzofondista e un “mezzononso”. Forse corro per cercare il pezzo mancante.

Perché ti sei appassionato alla distanza del miglio?

Il Miglio è stato un colpo di fulmine: inizialmente per l’ambiente costituito da persone, organizzatori e atleti, con cui mi sono trovato subito a mio agio. Successivamente, il riproporsi della sfida sulla stessa distanza e il rincorrere l’obiettivo che mi sono posto (mi mancano quattro secondi per coronare il mio sogno di concludere il miglio in pista nel tempo di 5’30”), ha cementato il legame con l’ambiente e con la distanza.

Le fotografie e la corsa: fermare in un’immagine un’emozione in movimento. Cosa rappresenta per te la fotografia nel podismo?

La fotografia nel podismo, e nello sport più in generale, è come la ricerca della gara perfetta: per una buona fotografia di un soggetto in movimento è necessario trovare il giusto equilibrio tra tempi e diaframma. Nella gara perfetta si richiede la giusta combinazione di coraggio e ragionevolezza.

Esiste una fotografia che hai scattato e ti è particolarmente cara?

La mia esperienza con la fotografia sportiva va di pari passo con la mia passione per il Miglio: avendo vissuto lo sport prevalentemente dentro al campo di gioco, in sport di squadra, non mi ero mai cimentato con la fotografia. Nelle manifestazioni del Club del Miglio, posso fotografare nell’attesa della mia batteria oppure dopo averla corsa. Mi diverte immortalare le emozioni dei miei compagni di gara. Attualmente, non sono legato in particolar modo a nessuna delle mie fotografie.

Quali sono i tuoi sogni podistici ancora da realizzare?

Come ho già dichiarato, non mi accontento del 5’28” sul miglio su strada ottenuto a Castiglione d’Adda nel 2016. Vorrei correre sotto i 5’30” in pista. Il secondo sogno è legato alla maratona e spero di poterlo ottenere alla fine di quest’anno. Sto pensando alla maratona di Firenze. Raggiunti questi due risultati, forse troverò il pezzo mancante che mi permetta di capire la mia distanza preferita. A quel punto, potrebbero aprirsi nuovi scenari per la mia passione podistica.

Come valuti all’interno del Club del Miglio l’aspetto agonistico e l’atmosfera famigliare delle manifestazioni?

Ritengo che il Club del Miglio sia lo specchio dell’Atletica Leggera in Italia: un ambiente denso di passione disinteressata e privo di secondi fini. È essere, non apparire. E’ Condivisione. E’ stato il caso a portarmi a Pioltello in occasione del mio primo miglio del circuito e l’incontro con le persone che facevano parte del Club del Miglio mi ha fatto capire sin da subito che se cercavo la passione disinteressata per la corsa, lì l’avrei trovata.

Riporta almeno tre motivi per partecipare al circuito del Club del Miglio.

Se si cerca passione, questo è il posto giusto; se si cercano delle belle fotografie in cui essere immortalati, il nostro gruppo di fotografi saprà garantire soddisfazioni a ogni gara; se si cercano avversari, si troverà pane per i propri denti dalla categoria Esordienti fino alle più “mature”.